«La ricerca Nomisma fornisce l’ennesima prova evidente ed inconfutabile
circa l’inconcludenza delle misure di divieto di pubblicità introdotte dal
decreto Dignità». Lo dice Moreno Marasco, presidente dell’associazione degli
operatori di gioco online Logico e ad di Bwin Italia, a proposito dello studio
sul gioco d’azzardo minorile, presentato oggi a Milano dall’istituto di
ricerca. «Da una parte, l’impatto degli spot sulla scelta di giocare risulta
residuale – continua Marasco – dall’altra, si rileva come il divieto di
pubblicità sia addirittura controproducente, poiché rende problematico capire
quali siano i siti (online e fisici) legali. La pubblicità non funge quindi da
stimolo, bensì costituisce strumento di informazione e canalizzazione della
domanda di gioco, che esiste a prescindere, verso il circuito legale e quindi
verso le tutele». Secondo Marasco, nella ricerca emergono anche alcuni
pregiudizi: «Per esempio, la mancata recidiva del 70% dei rispondenti non viene
considerata un dato eclatante, però “desta preoccupazione” il fatto che il 25%
risponda di aver giocato nuovamente “a volte”. Inoltre si ritengono per assurdo
più tutelanti i luoghi fisici, mentre pare evidente che l’online legale (che
come sappiamo rappresenta solo il 5,5% dei giocatori e l’8% della spesa) sia la
soluzione ai problemi evidenziati dalla ricerca».
RED/Agipro